Bosco verticale

In merito al discorso di come potrebbero apparire le città in un “futuro anteriore” vi vorrei segnalare il “bosco verticale” in fase di ultimazione a Milano ad opera dell’Arch. Stefano Boeri.

Si tratta di un edificio residenziale in un’area di Milano “bene” che sta avendo un enorme sviluppo edilizio, soprattutto di torri e grattaceli. Ho visitato gli appartamenti campione e sono rimasto un po’ deluso (in allegato alcune foto). A fronte di una grande portata teorica, e ad una ricerca accurata che traspare dal sito internet dello studio dell’arch. Boeri, l’impressione che ho avuto è che abbiamo piantato un paio di alberelli su delle terrazze poco più grandi del normale. Ma probabilmente sono stato suggestionato da dei piccoli alberi appena piantati ed ancora un po’ “spaesati” dalla loro collocazione. La cosa che mi chiedo è questa: si tratta di un operazione “green” puramente commerciale o una sperimentazione che potrebbe aprire nuovi scenari? Dal punto di vista visivo potrebbe apparire così una città nel “futuro anteriore”?

link al sito dello studio di architettura Stefano Boeri Architetti:
http://www.stefanoboeriarchitetti.net/?p=207&lang=it

alcune considerazioni di Laura Gatti (paesaggista ed agronoma):
http://www.lauragatti.it/2012/09/oltre-la-facciata-del-bosco-verticale/

Qui sotto alcune mie foto durante la visita agli appartamenti campione durante le ultime fasi del cantiere (aprile 2013)

bosco verticale_3  bosco verticale_2  bosco vertcale_1

hi-tech sostenibile

Come alcuni di voi già sanno, per molto tempo ho fatto ricerca nell’ambito dell’informatica sostenibile e varie tematiche annesse (è stato questo il tema della mia tesi in Design di Sistemi).
E’ certo che la questione andrà affrontata per il corto, per cui inizio a raccogliere qui un po’ di materiale essenziale, per presentare parte del lavoro che ho già fatto in questo senso.


L’impatto che l’industria informatica ha sull’ambiente e lo sviluppo dell’uomo, oltre ad essere ingente, avviene a vari livelli.
Ai fini della tesi, si rivelò utile suddividere le problematiche coinvolte in quattro macrocategorie: cicli di energia, cicli di materia, sanità e sicurezza, accessibilità.
In molti casi, queste categorie sono strumenti concettuali utili anche in settori, se si ragiona in termini di sviluppo sostenibile; questo accade perché quasi sempre coesistono come parti interconnesse di uno stesso problema.

L’approccio sistemico (e olistico) è indispensabile per affrontare la complessità e diversità di un tale scenario.
Dalla scelta dei corretti cicli di materiali ed energia (anche nella distribuzione), alla progettazione dei processi produttivi, di assemblaggio e disassemblaggio, possibilità di riparazione, dismissione e recupero, ogni aspetto andrebbe considerato e risolto congiuntamente con gli altri.

Nelle immagini, trovate alcuni concept che avevo progettato, come parti integrate di uno stesso sistema.
Tanto per dare un’idea (mentre cerco il modo e il luogo più appropriato per condividere la versione hires delle tavole), queste erano alcune delle idee proposte:


Chiaramente, il progetto comincia ad essere un po’ datato (2008), molte cose vanno ripensate, ma pensavo fosse un buono spunto per avviare la discussione sul fronte hi-tech.