Per quanti non lo sapessero, fra gli obiettivi del progetto ospitato da questo sito c’è la realizzazione di un cortometraggio; quest’ultimo sarà prevalentemente ambientato a L’Aquila (anche se non se ne farà menzione esplicita). La scelta è legata al suo forte valore simbolico, rispetto al tema della ricostruzione.
Nell’attesa di pianificare una ricognizione sul posto, per individuare le prime location e iniziare a produrre un po’ di documentazione video e fotografica, ho iniziato a cercare distrattamente qualche immagine online e mi sono imbattuto in verso L’Aquila.
Non mi pronuncio sulla qualità del sito, in sé, ma ad un primo sguardo ho trovato interessanti la sezione dedicata al piano strategico e quella con le immagini.
Auditorium di Renzo Piano
Chiaccherando del corto con amici e colleghi, in merito alla ricostruzione de L’Aquila, ricorre il riferimento al progetto di Piano.
Alcuni accennavano al fatto che è stato progettato secondo criteri di sostenibilità. Stando a questo articolo:
La struttura adottata per tutti i cubi è realizzata con travi in legno alle quali sono collegati a secco pannelli composti da strati di legno lamellare. Questa tecnologia, conosciuta col nome di X-lam, permette di coniugare numerosi aspetti tra i quali un alto grado di sostenibilità, di risparmio energetico e rispondenza ai requisiti antisismici, i quali sono garantiti anche dalla collocazione di isolatori sismici elastomerici al di sotto della platea che sorregge la struttura lignea.
Nel trattamento esterno delle superfici il materiale protagonista è sempre il legno di abete, proveniente dalla regione del Trentino Alto Adige e sottoposto ai test di controllo previsti dall’istituto di ricerca IVALSA. Una trama di doghe orizzontali di colori differenti e termotrattate è stata collegata alla sottostruttura in modo da creare un’intercapedine e sfruttare i benefici del sistema di facciata ventilata.
Non sembra nulla di stupefacente ma meglio di nulla (designboom sottolinea l’impegno dicendo che hanno anche piantato 200 alberi per compensare il legno usato; qui l’articolo di Dezeen).
Per quanto riguarda la tecnologia X-lam (anche qui), sarebbe da capire che colle usa e, più in generale, che trattamenti subisce il legno.
Disegni
Lascio qui un appunto su Una carriola di disegni, segnalatomi da un caro amico che ha vissuto e studiato a L’Aquila, per diverso tempo. Da lì, sono finito anche qui.